Alla fine i fuochi me li sono visti ieri sera. Vivo in una terra di pazzi: migliaia di persone prendono auto, motorini o biciclette, si riversano sulla spiaggia e in una piazza, guardano diciotto minuti di spettacolo pirotecnico, e poi tornano a casa. Così, alle nove di un lunedì sera. Alla faccia dellauditel.
Io sono andata in spiaggia, proprio vicino alla rete che delimitava larea degli artificieri. La serata era tiepida, cosa non più sorprendente in questo inverno bizzarro, il mare agitato… e lo spettacolo bellissimo. Hanno disegnato forme incredibili, girandole, fiori, spirali, e poi incredibili piogge di stelle dorate che scendevano lentamente come grandi cascate finendo a spegnersi in mare. E poi il finale con quella raffica di colpi che per qualche attimo sembra annullare perfino il battito del tuo cuore, lasciandoti senza fiato.
Ho fissato le scie e le stelle disegnate in cielo dai fuochi a bocca aperta, come quando ero piccola. In fin dei conti torno sempre un po bambina, di fronte a questi spettacoli, ed è una sensazione che mi infonde sempre un po di conforto. Avere la possibilità di recuperare lo stupore, mentre conduco la mia vita col timore di diventare ogni giorno più cinica e disillusa. Provare stupore e meraviglia mi lasciano sperare che la disillusione ed il pessimismo non abbiano ancora definitivamente piantato le loro bandiere nella mia mente. Anche se così rischio di farmi (ancora) male.
Fuochi artificiali…
"And the fireworks over liberty explode in the heat… and its your face Im looking for on every street" (Dire Straits, "On every Street", 1991)
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